Nazionale

L'Uisp sulla Rai: Gulp Odeon a Matera su integrazione e SportAntenne

A Matera sport e integrazione nelle storie dei migranti con "Sportantenne" e il lido "Onda libera" di Scanzano Jonico
 
Matera non è solo capitale di cultura, ma anche di accoglienza e integrazione. Inclusione attraverso lo sport e il gioco, ma anche attraverso una esperienza di legalità unica nel suo genere in tutta Italia. Parliamo di “Onda Libera”, lo spazio di litorale di Scanzano Jonico confiscato alle mafie e assegnato alla cooperativa Onda Libera, in collaborazione con Uisp e Libera. Di tutto questo si è occupato un servizio in due puntate realizzato da Rai Gulp, attraverso il progetto Gulp Odeon e trasmesso il 23 e 27 marzo.

GUARDA IL VIDEO della prima parte andata in onda giovedì 23 marzo
GUARDA IL VIDEO della seconda parte andata in onda lunedì 27 marzo.

Michele Di Gioia, presidente Uisp Basilicata, spiega il valore sociale dello sport e le sue potenzialità. Ma anche le difficoltà e la tenacia necessaria a difendere con coerenza queste scelte. Inoltre insiste sul valore della cultura e della sua capacità di raccontare il territorio. Michele è anche tra gli ideatori e i promotori del Matera Film Festival che si svolge in novembre. Parla Valeria: “Siamo parecchi volontari a portare avanti progetti di integrazione e di denuncia delle discriminazioni attraverso lo sport. Spesso le microimprese della zona ci aiutano con prodotti locali e della terra. Noi seguiamo i rifugiati e i richiedenti asilo nelle attività sportive ma anche nelle attività quotidiane, tipo cucinare o cercare lavoro”. Uisp Matera è anche una delle ‘antenne’ del progetto nazionale destinato alla denuncia delle discriminazioni razziali che subiscono i migranti dei paesi terzi. Si chiama “SportAntenne” ed è promosso da Uisp e Unar, con il sostegno del Ministero dell’interno.

Toni, un altro dei volontari Uisp, spiega che nel materano ci sono molte comunità di migranti provenienti dalla Nigeria, dal Mali e dalla Costa d’Avorio. Il calcio è un interesse capace di attirare questi ragazzi e creare un linguaggio comune. Anche se Ismael e Bakery si lamentano perché hanno poco tempo da dedicare alle attività sportive perché devono lavorare sodo. Francesco, un giovane operatore, ha la sua lettura: “Ascoltare le loro storie aiuta tutti noi a mettersi nei loro panni e comprendere davvero la condizione nella quale vivono”. Già, ascoltare.
 
Questi servizi sono piccoli grandi esempi di come la comunicazione sociale attraverso lo sport possa essere un genere trasversale, che attraversa pubblici con età diverse, riuscendo a trasmettere storie ed emozioni. Grazie alla capoprogetto di “Gulp Odeon” Daniela Attilini e alla regista Francesca Ballerini.